"Noi facciamo parte di un collettivo che si chiama Crossroads Improring, che da ormai 2 anni si riunisce ogni settimana per seguire quello che succede, quello che deve succedere, quello che succederà. Non c’è niente di preparato, non c’è nessuna partitura, non c’è nessuna tonalità; c’è solo ritmo, istinto, interplay. E le storie, l'esperienza, la cultura di ciascuno."



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Partendo da un'idea del “Franco Ferguson” di Roma, il collettivo partenopeo "Crossroads Improring" mira a estendere l'idea della libera improvvisazione coinvolgendo musicisti provenienti dalla pratica dei generi più diversi, dal Jazz al Rock, dall'Elettronica all'Hip Hop. Obiettivo finale la creazione di una forma libera da connotazioni stilistiche prestabilite, risultato piuttosto di un viaggio all'interno dei percorsi dei singoli musicisti, che si affidano alle evoluzioni del momento. Composizione estemporanea che nasce da un flusso di improvvisazione, basata sul rispetto degli spazi sonori, sulla ricerca delle soluzioni più disparate e sulla partecipazione.



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(ENG)

"We are part of a collective called Crossroads Improring, which from the past two years meets every week to follow what is happening, what needs to happen, what will happen. Nothing is prepared, there is no score, there is no shade, there is only rhythm, instinct, interplay. And the stories, the experience, the culture of each."

Starting from the idea of the "Franco Ferguson" in Rome, Neapolitan collective "Crossroads Improring" aims to extend the idea of free improvisation involving musicians from many different genres, from Jazz to Rock, from Electro to Hip Hop. Ultimate goal is the creation of a form, free by stylistic predetermined connotations, result of a journey through the paths of the individual musicians, who rely on trends of the moment. Extemporaneous composition that comes from a stream of improvisation, based on the respect of sound spaces, on the research of different solutions and on participation.